. . . . . . . . . ~ ° ~ Ma no, nessuna "Biografia". Solo due note riguardanti la mia essenza. Parlo cioè d’un tentativo di capirci qualcosa, di me stesso, anche con aiuto esterno, che ne dite? Magari tutto all’ombra del paradosso. Tante volte con una mascherina sfiziosa ci riesce ... (continua)
La sua poesia preferita:
Pianosequenza in introspettiva
- . -
Stasera mi scopro
sono sempre lo stesso
e mi spiace vedere
ch’è tanto oramai
che nulla si rinnova in me
fuorché il dolore
di vivere
come un randagio dell’amore
un mendico del successo
un fallimento d’uomo
che non riesce
a trovare se... leggi...
Nell'albo d'oro:
Né mai vorrei
-
Io sono un Più
né mai vorrei
francamente
stupidamente
essere un Meno
perché ho coraggio
durante la tempesta
o a ciel sereno
d’amarmi proprio
come Dio m’ha fatto
e d’amare insieme
tutte le persone
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Considerazione dell'autore
«Ci son dovuto ritornare, per forza, sul mio testo, richiamato dal grazioso & intelligente commento di un'ottima "emergente", di cui condivido altresì le giustissime riflessioni... Qui però confesso che l'esigenza è un'altra: il problema del napoletano scritto. Ho ritenuto di dovermi correggere. E specifico. Dato che il verbo "dovere" piace poco dalle mie parti, la forma si rende per lo più con la perifrasi "avere da". Ecco perché, ragionandoci, ho modificato la scrittura in un paio di casi, come da "l'haj suppurtà" a "l'î 'a suppurtà", cioè (i poeti) "li hai da sopportare". É tutto chiaro come spero? Un forte abbraccio ai lettori... e soprattutto a chi abbia difficoltà con la scrittura del dialetto in questione, eheh...»
Inserita il 26/09/2010
Ferny Max Curzio
’A pazzia d’ ‘e puete
Dialettali
-
Tutt’ ‘e puete ‘o vero
so’ ‘nu poco pazzarielle
e nun se ponno salvà
manco cu’ ‘nu miraculo
A niente maje è servito
’e ce ‘mpegnà ‘a raggione
p’abbadà ê sentimiente
miscanno ‘na lacrema
cu’ ‘o ppoco d’irunia
e ‘a passione c’ ‘o dulore
ma senza esagerà
pecché ‘a filosofia
adda restà chella llà
ca tutto fernisce sempe
a tarallucce e vvino
p’ ‘o bbene ‘e ll’umanità
Lloro nun stanno a sentì
vonno restà ‘nchiuse
’int’a ‘nu murzillo ‘e core
c’ ‘o foglio ‘e quatto dita
ed è meglio pure
si ‘o scriveno a matita
cu’ nnomme e cugnomme
e cu’ ttutt’ ‘e mmalatje
ca teneno ‘int’a ll’anema
fra ‘a verità e ‘a bucìa
Hanno inserito questa poesia nei propri segnalibri: - elena rapisa Possiamo elencare solo quelli che hanno reso pubblici i propri segnalibri.
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Nota dell'autore:
«SPQP: ma Sono Pazzi Questi Poeti?
Hmm, forse sì. E credo d’esserlo anch’io... per cui
quella foto è mia, da una panchina della Villa Comunale. a Napoli.
Faccio parte dello stesso problema, tale e quale a voi, perso e/o risorto tra le frasi
di un’ultima poesia. Non m’illudo certo di poter fare eccezione alla regola...»
I commenti dei lettori alla poesia:
Non ci sono messaggi nella bacheca pubblica dei lettori.
«Sarà per le mie origini partenopee ma, questa poesia mi ha davvero presa, può sembrare, di primo acchitto, scherzosa ma no, non lo é; sappiamo, noi narratori, quello che è per noi scrivere, è catarsi o, come uso dire io, è vomitare quello che abbiamo dentro che ci brucia dentro, sperando così di salvarci. La parte che mi piace di più è "se ponno salvà sulo scrivenno" ma, mi chiedo se vero che noi vogliamo "salvarci" o se godiamo immensamente nel crogiolarci nella nostra "melma di sentimenti". Io non saprei vivere senza e non posso farne a meno e voi? scopro un autore per caso e subito mi piace si!»
«E' tutto vero. E non v'è scampo alcuno. Se poesia fa rima con pazzia, e amore fa rima con cuore, e il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce, tutto si spiega. A maggior ragione, per il cuore dei poeti. Versi bellissimi e condivisi!»
«L'ho letta e posso solo dire con parole semplici, perché non saprei esprimermi altrimenti, che la ragione e il cuore non possono andare d'accordo. Il poeta scrive con il cuore, è lui che guida la sua mano, lasciando che gli impulsi si scatenino, i sogni si materializzino, e ben venga la pazzia. Non si può obbedire a due maestri, o al cuore o alla ragione. Il poeta sa chi deve seguire... O folli pensieri che ci rendono pazzi... Ben vengano... Bellissima poesia.»
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